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M**I
ottimo
Bellissimo. Un libro veramente interessante. Come descritto dagli autori si capisce subito il legame con 54 solo che qui si raccontano storie vere di vera storia.
S**0
Indigesto
Sarà malizia da parte mia, ma questo libro evoca vagamente la storia di frate Masseo che, dovendo cucinare per i fratelli intorno a San Francesco, fece un enorme minestrone con tutte le offerte che aveva ricevuto – pensando così di essere poi libero per la preghiera.O come dice il proverbio popolare: “chi troppo vuole nulla stringe.”Gli autori vogliono ricordare i fatti della lotta partigiana, le vicissitudini della popolazioni prese fra i fronti, i sogni infranti di rivoluzione comunista, i fronti di guerra in Indocina (visti dalla parte dei rivoluzionari), la storia politica del Laos in guerra, la sconfitta degli USA e i rilfessi politici nel paese, l’involuzione “democratica” e borghese dell’Italia dopo l’amnistia Togliatti, la guerra fredda, gli esuli comunisti oltre cortina negli anni cinquanta, le lotte politiche nella regione dell’Emilia Romagna sino ai nostri giorni, le vicissitudini degli abusivi – e questo listone non include le vicissitudini personali dei tanto troppi personaggi allo sbando. Il tutto scritto spesso usando la punteggiatura Imolese, cioé la parolaccia o persino la bestemmia.Quattrocento pagine sono tante, spezzettate poi 76 piccoli capitoli che sono spesso flash-back, e che vorrebbero forse richiamare le scheggie del caleidoscopio che gira vorticosamente. Come l’oca ingozzata per le feste di Natale, uno finisice per gemere: Gesù fate piano.___________
S**O
Da leggere
Da leggere bellissimo libro
N**A
imprescindibile
per il rigore storico e documentale il miglior wu ming, fondamentale nel dibattito sulla resistenza!
A**2
consigliato, con debito filtro ideologico
Un buon libro. Tema interessante (il destino dei partigiani comunisti nel dopoguerra, con particolare attenzione ad alcuni di loro che andarono in Indocina a combattere per i movimenti comunisti locali contro i colonialisti francesi). Trama accattivante, con continui salti temporali (1944-1956/oggi) e spaziali (Italia/Indocina), con molto spazio alla narrazione delle vicende storiche della prime guerre indocinesi (1946-1956). Sile piacevole. Unica pecca: in ogni parte del libro trasuda, spesso in modo acritico e fazioso, l'orientamento ideologico degli autori fecendone una specie di manifesto dell'ANPI (apsetto giustificato quando parla in prima persona il partigiano comunista, meno nelle altre parti, soprattutto quelle prettamente storico-descrittive).
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3 weeks ago
1 week ago